Un fresco sollievo alla gola.
Quel cocktail tra le mani, il sapore lieve di pesca e arancia che saliva alla testa e poi, piano, scendeva fino al cuore.
Colorato come un’estate, profumava di qualcosa di bello, di imminente.
Immortalavo i pensieri, che leggeri correvano sulla sabbia, sfiorando i granelli come fossero sogni.
L’odore si insinuava tra le narici, e dolcemente si posava sul cotone dei vestiti,
per poi restare lì — discreto, persistente — per ore.
Ore… ed ore.
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